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Un giardino zen dallo splendore quasi perfetto, cullato dalla luce, dall'acqua e dal delicato fruscio dei rami di sicomoro nella brezza. Inizia con questa immagine, evocativa e leggera, il romanzo di Marcella Mancuso. Delicata, a tratti struggente, ben documentata e attraversata da una profonda leggerezza, "Pugni di loto" è una storia intimamente unita al flusso del tempo e delle stagioni, in un Giappone che intreccia antiche cerimonie rituali, poesia e contemporaneità. Un libro che avanza come un fiume in piena di emozioni e parole, trasportando senza sforzo il lettore, nelle atmosfere del Sol Levante, attraverso le vicende di Hanako, figlia di un creatore di giardini, esperto conoscitore dei segni e delle forme della natura. Quando lui sparirà, Hanako si ritroverà ad affrontare un incessante flusso di domande senza risposte e un improvviso vuoto di senso. Un vuoto che colmerà con l'importante eredità emotiva trasmessale dal padre: la comprensione di se stessa attraverso l'esperienza della bellezza.